Omelia (07-03-2014)
Paolo Curtaz


Quaresima è tempo di autenticità, di verità interiore, di conversione autentica. In questo percorso ci aiutano la preghiera e la condivisione ma, anche il digiuno. Digiuno declinato per questo nostri tempi sazi e disperati... Digiuno dal cibo, se possibile, con una vita più sana e la rinuncia a quei cibi che ci danneggiano o che sono un'offesa alla povertà. Rinunciare al costosissimo cibo esotico per condividere un po' di denaro con chi nemmeno riesce a procurarsi il necessario. Ma, anche, digiuno dalla televisione, da internet (!), dal cellulare per rimettere al centro la relazione, il dialogo, l'ascolto, il guardarsi negli occhi. La quaresima, insomma, ci spinge a tornare ad essere in armonia col nostro corpo, col nostro cibo, spesso ridotto a insapore mezzo di sussistenza. No: riappropriamoci dell'armonia del cosmo, grati al cielo per averci donato il grano e l'uva, per il sudore delle persone che lo hanno coltivato e trasformato fino a giungere sulle nostre tavole distratte. Tutto è dono del Signore: mettiamo più attenzione, grazie al digiuno, al prezioso dono del pane quotidiano.