Omelia (27-04-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla liturgia del giorno Se conoscete me, conoscerete anche il Padre. Come vivere questa Parola? I genitori sono davvero la realtà più conflittuale e preziosa a un tempo per ogni uomo: quando li si ha, è necessario distaccarsene; quando non ci sono più, diventano oggetto di nostalgia finché viviamo. Avere un Padre che non muore, è il desiderio di tutti i tempi: se grazie a un papà infatti abbiamo ricevuto la vita, avere un Padre che non muore significa avere la vita eterna, una fonte di vita sempre zampillante. Una vita ovviamente non solo in senso biologico, ma anche in senso spirituale: avere un Padre buono significa essere saziati e fortificati da un amore che non conosce limiti. Ebbene, Gesù dà risposta a questo nostro desiderio profondo: ci dà il Padre. E ci indica la via: "conoscete me". Qui "conoscenza" va intesa nel senso che, meglio di tutti, il vocabolo suggerisce nella lingua francese: "con-aissance", ossia "nascere insieme". Conoscere Gesù è nasce-e insieme a Lui, essere suoi fratelli e sorelle di latte: per questo conoscere Gesù ci rende figli del suo stesso Padre. Oggi dunque farò mia la preghiera di san Paolo: che io abbia gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù (cf Fil 2,5), affinché maturi in me il suo stesso cuore di figlio. La voce di un antico re sumerico Padre non ho: Tu sei mio Padre! Madre non ho: Tu sei mia Madre! Dal Cilindro di Giudeo |