Omelia (26-03-2014)
Paolo Curtaz


Spesso una malintesa visione di Dio e della fede stravolge la nostra fede, anche partendo dalle migliori intenzioni. Così molti contrappongono il rigore al lassismo, una religione fatta di regole con una lasciata all'improvvisazione. Dio è misericordia, si dice, e a ragione!, quindi tutti siamo perdonati. Certo, Dio desidera perdonarci ma se poi la nostra vita non cambia, a cosa è servito? Gesù dice alla donna adultera che anch'egli non la condanna ma poi la invita a non peccare... Gesù non viene a cambiare l'alleanza che Dio ha stipulato con gli uomini. Di questa alleanza distingue quanto davvero proviene da Dio e quanti, furbescamente, è stato aggiunto dai devoti di ieri e di oggi. Il Maestro non distrugge la Legge ma la riposta alla sua origine, nel cuore di Dio. Amare significa anche indicare, sostenere, correggere ed è esattamente ciò che Dio fa con ciascuno di noi. Ciò che propone il vangelo non è una gabbia di regole (molti ancora vivono così la fede!) ma neppure il caos dell'anarchia ma un retto percorso che scaturisce dalla verità dell'essere umano. Grandioso.