Omelia (27-03-2014) |
Paolo Curtaz |
L'indemoniato è muto, non riesce a comunicare, a parlare. Quasi come se san Luca ci dicesse che la mancanza di relazione, la solitudine dolente che imputridisce è frutto della tenebra. Ne abbiamo paura e facciamo bene ad averne! Ma, spesso, cerchiamo la relazione nel modo sbagliato. Ci illudiamo che basti parlare o chattare o frequentare nuovi ambienti per entrare in relazione. A volte, lo sappiamo bene, proprio le persone con cui dovremmo avere maggiori relazioni sono quelle che non ci capiscono, con cui non riusciamo a comunicare. Gesù ci libera, apre un nuovo canale, ci permette di diventare compagni di viaggio di milioni di uomini e donne che cercano Dio. Ci insegna a mettere in gioco noi stessi, a dare in elemosina ciò che abbiamo dentro. Ma se qualcuno, come succede a lui, ci accusa di essere indemoniati proprio perché diversi, non dobbiamo temere: abbiamo Cristo, l'uomo forte, che difende la nostra casa interiore. Lasciamo che il Signore sciolga la nostra lingua, lasciamo che sia lui a insegnarci ad entrare in relazione per raccontare a tutti quanto è grande la presenza di Dio! |