Omelia (03-04-2014) |
Paolo Curtaz |
Quanto è difficile credere se il nostro sguardo resta offuscato! Quanto è difficile accogliere sul serio il messaggio del Signore se non abbiamo in noi stessi la serena e concreta umiltà dell'ascolto! Gesù ha guarito il paralitico di Betesda e ora viene duramente contestato per avere compiuto il miracolo nel giorno di sabato. Poco importa se ha liberato un paralitico dalla sua schiavitù! e Gesù, accusato, argomenta (mi fa tenerezza, sinceramente, io li avrei mandati a quel paese...): se non credono alle sue parole possono credere alla testimonianza del Battista o alle opere che egli compie (i segni, ad esempio) o provare a vedere nella Scrittura quanto si riferisce a lui... Macché, niente da fare. Non c'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare, di chi si ostina nelle proprie piccole convinzioni. Che non succeda anche a noi, amici. Di essere talmente certi delle nostre risolute e sante convinzioni da non lasciare a Dio la possibilità di illuminare la nostra vita, di allargare i nostri orizzonti. Seguiamo ancora oggi i profeti, i grandi segni della presenza del Signore e la Scrittura per discernere e riconoscere il Maestro nella nostra quotidianità... |