Omelia (05-04-2014)
Paolo Curtaz


Il dissenso è alle stelle, il caos regna sovrano: nessuno sa cosa pensare del falegname che si è fatto profeta... Proviene da Dio? È un ingannatore? Ci si può fidare? È un sovversivo? Il dibattito intorno alla sua figura e al suo ruolo scalda gli animi e finisce con l'accecare il lume della ragione. Anche il povero Nicodemo, che sappiamo incuriosito dal Rabbì e che finirà col diventare discepolo, non ottiene ascolto. Le guardie del tempio, intimorite e affascinate, non se la sono sentita di arrestarlo, tutto diventa una farsa che, a breve, si volgerà nel peggiore dei drammi... Ognuno torna a casa propria, con la propria idea, irremovibile. Cristo crea muri di separazione, mette a nudo le nostre intime convinzioni, ci costringe a seguirlo nella logica della verità, a costo di litigare e restare isolati. Ancora oggi le opinioni su di lui fanno scatenare vivaci polemiche. Su di lui o sui suoi seguaci, sulla Chiesa sempre oggetto di critica e di bersaglio, non sempre a proposito. Prepariamoci, allora: se davvero siamo suoi discepoli potrà succedere, qua e là, di essere oggetto di presa in giro e di incomprensione.