Omelia (14-04-2014)
Paolo Curtaz


È iniziata la grande settimana. Ora dopo ora seguiremo gli ultimi eventi nella vita del Maestro. Ci metteremo di lato, con discrezione, per osservare quello che succede. Ci metteremo in sintonia con le emozioni del Signore, con i suoi pensieri, con la sua determinazione, col suo dolore. Saremo lì anche noi, anche se andremo a lavorare o a scuola. Ora dopo ora osserveremo tacendo. E amando. È accaduto, davvero. Accade, ancora e ancora. Dio si dona, si offre, fa della sua immensa vita divina un immenso dono umano di luce e di comprensione, di amore adulto e consapevole, di inesauribile dono di sé. Accade, ancora e ancora, nelle nostre piccole vite, all'apparenza insignificanti, come gusci di noce in mezzo all'oceano. Eppure preziosi agli occhi di Dio. Talmente preziosi da suscitare in lui il desiderio di morire per amore. Eccoci, pronti o meno, consapevoli o meno, inizia lo spettacolo della morte di Dio. La nostra giornata diventi come il profumo con cui la sorella di Lazzaro cosparge i piedi del Signore. Un gesto inutile, uno spreco agli occhi degli apostoli. L'ultimo saluto di chi ama, per lo sguardo intenso e amorevole di Gesù che si dona.