Omelia (16-04-2014)
Paolo Curtaz


Giuda, che mistero! È un apostolo, è stato scelto da Gesù dopo un lunga notte di preghiera, ha seguito il Maestro per tre lunghi anni. Cosa è successo, ad un certo punto? Nella storia cattolica spesso, troppo spesso, abbiamo banalizzato il suo percorso, lo abbiamo ridotto ad un bieco personaggio, al traditore. Ma le sottili sfumature dei vangeli ci permettono, oggi, di capire meglio il suo cammino. Giuda è un apostolo, convinto di quello che fa. Eppure, ad un certo punto, qualcosa si inceppa. Forse vedendo le difficoltà incontrate, forse vedendo l'ostilità da parte della classe religiosa, Giuda si rende conto che il progetto del Signore sta miseramente naufragando. E non ci sta, non accetta il messianismo dimesso e povero scelto dal Nazareno. È allora, forse, che decide di forzare la mano, di organizzare un incontro col Sinedrio, anche se forzoso. Lì, certamente, Gesù riuscirà a convincere tutti della verità della sua missione. Invece, che succede?, Gesù viene arrestato e condannato. Giuda ci assomiglia: quando pensiamo che l'opera di Dio vada corretta e migliorata, quando non siamo più discepoli ma vogliamo diventare maestri...