Omelia (21-04-2014) |
Paolo Curtaz |
Se la quaresima è durata quaranta giorni, il tempo pasquale ne dura cinquanta! Forse perché la gioia è dilagante o forse perché siamo tendenzialmente cocciuti e fatichiamo a convertirci alla gioia. Tant'è: da qui in avanti leggeremo e mediteremo lungamente sui vangeli della resurrezione a partire da questo lunedì, detto dell'angelo grazie alla splendida lettura che abbiamo ascoltato. Abbandoniamo in fretta il sepolcro, con gioia e timore e corriamo dai nostri fratelli a dir loro che Gesù è vivo e presente in mezzo a noi! Come dice splendidamente Papa Francesco è a partire dalla gioia che possiamo convertire la Chiesa e il mondo. E noi stessi. Abbandoniamo il sepolcro e gli atteggiamenti mortiferi che, ancora troppo spesso, caratterizzano la nostra piccola fede. Il nostro è il Dio della vita, il Dio della resurrezione, il Dio della gioia! E pazienza se la resurrezione di Cristo mette in crisi il nostro mondo scettico e smaliziato: mille scuse si sono trovate e ancora si troveranno per smentire il cuore della nostra fede, l'essenziale del nostro percorso: davvero il Signore è risorto ed è accanto a noi! |