Omelia (22-04-2014) |
Paolo Curtaz |
Perché piangi? Per due volte viene rivolta questa domanda all'inconsolabile Maria: la prima volta dagli angeli, la seconda dal Signore stesso. Perché piangiamo? Abbiamo molte ragioni per lamentarci delle nostre vite: incomprensioni, malattie, disgrazie, delusioni... Potremmo passare gran parte della nostra giornata ad elencare le ragioni per cui essere scontenti di noi stessi. Talmente addolorati e ripiegati da non vedere nemmeno che il Signore, il vivente, ci sta di fronte, vivo e vegeto! E non basta la fede a vaccinarci contro questo rischio ricorrente: Maria ha conosciuto il Signore, è sua discepola, ha conosciuto la sua tenerezza e la sua misericordia. Ma, nonostante questo, è travolta dalla sofferenza. Al discepolo la sofferenza non viene evitata, al credente, a volte, succede di sprofondare nel dolore. Forse siamo arrivati a questa Pasqua senza gioia, col cuore pieno di dolore. Non siamo soli e il Signore ci viene incontro e ci incoraggia, ci invita ad alzare lo sguardo a non restare ripiegati sulle nostre disgrazie ma a condividere l'immensa libertà interiore del Signore che ha sconfitto la morte. |