Omelia (24-04-2014)
Paolo Curtaz


Aprici, Signore, l'intelligenza alla comprensione della Scrittura. Solo così potremo rintracciare la tua presenza nelle pieghe della nostra vita, negli anfratti della nostra quotidianità. Solo la discreta presenza dello Spirito ci aiuta a riconoscere la presenza del Maestro e diventare suoi testimoni. I discepoli di Emmaus tornano a raccontare del loro incontro col risorto e il risorto appare! Quando raccontiamo agli altri la nostra esperienza di lui, il Signore stesso si rende presente, si fa incontrabile. Siamo noi i suoi testimoni e come racconta splendidamente Papa Francesco, è grazie alla testimonianza della gioia che possiamo annunciare il Vangelo e convertire noi stessi il mondo. Siamo chiamati a convertirci alla gioia e questa gioia credibile che testimoniamo (non solo emotiva ma sofferta e conquistata) è la migliore testimonianza che possiamo rendere al Maestro. Lo Spirito, che invochiamo con forza in questi giorni, ci aiuti a non restare ripiegati sul nostro dolore e a fissare lo sguardo sulla Scrittura, a discernere nella nostra vita i segno della sua presenza, a riconoscere la sua volontà in noi!