Omelia (28-04-2014)
Paolo Curtaz


Nicodemo raggiunge Gesù di notte. È un curioso, uno che si pone delle domande, che non si lascia asfaltare dalla vita. Ma ha una reputazione da salvare, è uno dei capi del movimento dei farisei, amato dalle folle per la sua intransigenza, per la sua coerenza alle norme. E proprio perché curioso si interroga sull'enigma rappresentato da Gesù: certamente non è un profeta perché sembra non rispettare la Torah. Ma, allora, come può compiere dei prodigi? Alcuni suoi amici hanno liquidato la questione sostenendo che Gesù è indemoniato. Lui non ci sta, vuole capire, ma di nascosto, di notte. E Gesù accetta questo timido inizio. Come quando qualcuno di noi riprende ad andare a Messa ad ascoltare quel prete che dicono essere eccezionalmente bravo. Ma a celebrazione iniziata, stando in fondo alla chiesa: abbiamo una reputazione di ateismo e diffidenza da difendere! E Gesù accetta i curiosi, accetta anche questa piccola scintilla che può far divampare un incendio di cuori. Lasciamo che sia la curiosità a muoverci. Alcuni scoprono il risorto perché gli bussa alla porta, altri lo scoprono frequentandolo quasi timidamente, come fa Nicodemo.