Omelia (30-04-2014)
Paolo Curtaz


Dio ha talmente amato il mondo. Gesù ora non parla più a Nicodemo ma a noi, a me. Gesù prende consapevolezza ogni giorno di più di quanto sia amato, di quanto la sua missione lo riempia e lo motivi, lo proietti in una dimensione inattesa. Certo, Gesù è Dio e in lui la conoscenza di Dio è assoluta. Ma nella sua umanità Gesù progredisce nella conoscenza del Padre e nella consapevolezza della sua identità. E, parlando con l'inquieto cercatore che è Nicodemo, Gesù coglie, capisce, si stupisce. Dio ha talmente amato il mondo. Lo ama senza freni, senza calcolo, senza limiti, senza rimpianti. Come quando un innamorato, come quando una madre, come quando un amico non riescono ad esprimere la propria gioia che travalica i confini del cuore. Così è Dio: ama talmente da mandare il suo figlio unigenito nel mondo. La resurrezione di Cristo ci apre alla consapevolezza di questa misura, di questa inattesa e inaudita novità. Così è Dio, fino a qui. Non il Dio piccino delle nostre paure, non quello asfittico della nostra religiosità che gioca al ribasso. Dio ha talmente amato il mondo.