Omelia (05-05-2014) |
Paolo Curtaz |
Fugge, il Signore. No, non si aspettava certo una reazione di quel genere. Ha rischiato tanto, si è messo in gioco. Lui che da sempre ha fuggito i miracoli, ha compiuto il più eclatante dei miracoli. Forse sperava, illuso!, che la folla fosse pronta a quanto aveva da dire. A manifestare il vero volto di un Dio che ci chiama ad essere suoi collaboratori. L'idea del Signore era evidente: davanti a tanta fame mettiti in gioco. La folla, invece, ha capito l'esatto contrario: ecco un Dio che ci risolve magicamente i problemi. Gesù è stordito dal tentativo della folla di farlo re. No, non hanno capito nulla, la missione è fallita. Quando la gente riesce a ritrovarlo viene trattata duramente. Dio non usa i guanti quando vede che siamo lontani dalla verità. È vero: troppe volte cerchiamo Dio perché ci sazia, perché ci riempie la pancia e per nessun'altra ragione. Non dobbiamo cercare Dio per ciò che ci dona ma perché è l'unico che può colmare il nostro cuore, l'unico che ci porta alla pienezza. Non cerchiamo Dio perché soddisfi i nostri appetiti ma perché è l'unico che può veramente riempire il nostro infinito desiderio di bene. |