Omelia (19-05-2014)
Paolo Curtaz


Si parla tanto e a sproposito di "amore" in questi tempi. Sarà per il fatto che tutto il resto è crollato, ideali, politica, speranze, e che viviamo in un mondo feroce che ci costringe a vivere in continuo affanno, in continua lotta per la sopravvivenza, strangolati dall'idolo del profitto. Ecco che, allora, molti si rifugiano nei sentimenti, nelle emozioni, nel privato, sperando di ottenere, almeno in quel contesto, qualche soddisfazione. Ma, se siamo onesti, anche qui la situazione volge al brutto. Abbiamo sdoganato gli affetti, liberandoli dalle costrizioni sociali, bene. Ma, spesso, il risultato che ne abbiamo ottenuto è quello di vivere travolti dalle emozioni. Ci si ama tanto, oggi. Molte relazioni, molti affetti, molta libertà nel vivere molte esperienze emotive. Bene. Ma Gesù ci spiazza quando parla di amore. Ci dice che lo amiamo se osserviamo i comandamenti. Come, prego? L'amore non è improvvisazione, emozione, travolgimento passionale. Sì, anche, ma è anzitutto scelta e volontà che si concretizza nelle scelte quotidiane. Amiamo Dio, bene. Ma da cosa si vede, quotidianamente?