Omelia (20-05-2014)
Paolo Curtaz


La pace che ci dona il Cristo è diversa dal quella data dal mondo. Spesso abbiamo un'idea approssimativa della pace: come assenza di conflitto, principalmente, ma anche come raggiungimento di un benessere economico e mentale che raramente la vita offre. Cosa significa, per noi, desiderare la pace? E combattere per ottenerla? Risolvere i nostri problemi, superare i nostri conflitti, non avere nemici... Ma, siamo realisti, non esistono vite al riparo da momenti di fatica e di scoraggiamento e non sempre riusciamo ad affrontare e risolvere i problemi che viviamo. Allora? Dobbiamo forse rassegnarci a lasciarci emotivamente travolgere dagli avvenimenti? No, certo. La pace che porta Cristo è la consapevolezza, l'esperienza quasi fisica di essere amati, di essere al centro dell'attenzione di un Dio che, compassionevole, si china a soccorrere ogni vivente... Se ci scopriamo amati sappiamo dove fissare lo sguardo, dove orientare la nostra speranza, dove ancorare le nostre certezze. Possiamo essere felici anche in mezzo alla tempesta perché la nostra gioia non si esaurisce in un'emozione ma nella consapevolezza di essere di Dio.