Omelia (26-05-2014)
Paolo Curtaz


Siamo chiamati a dimorare nell'amore, ad amarci dell'amore con cui siamo amati. Ma se non ci riusciamo, se l'odio del mondo ci scoraggia e ci spinge a mollare, abbiamo un aiuto immenso che oggi cominciamo ad invocare: lo Spirito Santo che è lo spirito di Gesù, il primo dono del risorto. Gesù lo chiama Paracleto, cioè difensore, avvocato difensore. È lui che ci difende da ogni attacco, dalla parte oscura che in noi continuamente ci spinge lontano dalla verità, dalla parte oscura che, nel mondo, opera nell'iniquità, nella violenza, nell'ingiustizia. Siamo scoraggiati e poco contenti di noi stessi? Invochiamo lo Spirito. In ufficio si tirano i coltelli e tutti sono contro tutti? Invochiamo lo Spirito. Non abbiamo in noi la forza di schierarci per il vangelo? Invochiamo lo Spirito. Così facendo troveremo in noi la forza che proviene da Dio e saremo capaci di rendere testimonianza. Oggi abbiamo urgente bisogno di testimoni, come diceva papa Paolo VI. Di uomini e donne che lascino lo Spirito illuminare il proprio spirito per condurre i propri passi sulle vie della pace. Iniziamo a fargli spazio, allora. È il Paracleto che attendiamo.