Omelia (04-06-2014)
Paolo Curtaz


Gesù, nel momento più difficile della sua vita, dedica del tempo a pregare con passione per i suoi discepoli. Non è una preghiera generica, la sua, ma una precisa indicazione, una richiesta specifica. Chiede al Padre per i suoi discepoli anzitutto il dono dell'unità profonda, come quella che lega Dio con il figlio. Un'unità che va all'essenziale e che dovrebbe diventare il segno distintivo per i cristiani, il punto d'onore. Quante divisioni, invece, nelle nostre comunità! Quanti giudizi mondani! Quanti pettegolezzi! Gesù, poi, chiede al Padre per i suoi la pienezza della gioia, la gioia di appartenere a Cristo! La più grande gioia che possiamo sperimentare è quella di saperci famigliari del Signore Gesù, suoi discepoli amati. Una gioia che fa i conti con l'odio del mondo che è lo stesso odio con cui Gesù ha dovuto confrontarsi. La soluzione, però, non è quella di fuggire dal mondo ma di dimorare nell'amore. Infine Gesù chiede per i suoi discepoli di crescere nella verità, nella conoscenza dell'amore del Padre, nella verità di se stessi e del destino del mondo. Solo se siamo autentici possiamo essere credibili e creduti!