Omelia (10-06-2014)
Paolo Curtaz


Lo Spirito Santo dono del risorto ci permette di vivere la pagina della beatitudini, di rendere la nostra vita manifestazione credibile della nostra fede. Non diventiamo credibili e testimoni in conseguenza ad un nostro sforzo ma nell'accogliere la magnifica presenza di Dio, lasciandoci fare dal soffio dello Spirito. Così Gesù, dopo avere proposto le beatitudini, una sorta di "carta costituzionale" del Regno, cala nella concretezza la sua proposta. Non basta dirsi credenti per esserlo, non basta illudersi di essere devoti per cambiare il mondo. Solo se osiamo il vangelo diventiamo sale che insaporisce la vita, nostra e degli altri. Solo lasciando incendiare il nostro cuore dalla presenza del Signore possiamo illuminare la nostra e l'altrui vita. Viviamo un tempo di grande e doloroso cambiamento per il cristianesimo occidentale: siamo chiamati a prendere molto sul serio il Vangelo, evitando di ridurre il cristianesimo a stanca ripetizione sociale e culturale di (sante) tradizioni del passato, un'appartenenza sempre meno forte e convincente, ma facendolo tornare ciò che è: gioiosa e appassionata esperienza di Dio in Gesù.