Omelia (18-06-2014) |
Paolo Curtaz |
Il discorso della montagna non è finito. Dopo avere riflettuto su alcuni capisaldi della fede ebraica, Gesù analizza alcuni atteggiamenti dei credenti, mettendo in crisi soprattutto noi cristiani. Sono atteggiamenti molto diffusi nelle persone religiose. Di tutte le religioni, di tutte le epoche, anche di noi cattolici. Gesù richiama all'essenziale, all'autenticità, alla verità delle cose che facciamo e che diciamo. L'elemosina è una cosa positiva, si accorge del fratello e viene concretamente in suo aiuto. ma se diventa ostentazione del gesto, manifestazione di superiorità, rafforzamento dell'ego, allora diventa sterile. Il digiuno può essere un modo per ribadire la priorità dell'anima sul corpo, strumento di disciplina e ascesi. Ma può anche diventare un modo di mettersi in mostra, di presentarsi agli altri come un cristiano devoto e mortificato. La preghiera è l'incontro intimo e personale con Dio e, se viene fatta insieme ad altri fratelli, è la celebrazione delle opere di Dio riconosciute nella vita della comunità. Ma la possiamo anche usare per secondi fini, per avere visibilità nella comunità ecclesiale e civile... Ai discepoli il Maestro chiede soprattutto verità. |