Omelia (13-05-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Adesso credete? Ecco, verrà l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo. Come vivere questa Parola? Avevano un gran bisogno dello Spirito Santo gli Apostoli! E noi, nel nostro "oggi", come loro.Perché senza la sua luce è facile travisare tutto. La proposta cristiana è una sfida bellissima. Vale la pena di seguire Gesù, di accogliere con entusiasmo il suo vangelo. Attenzione però! Non siamo mai degli "arrivati" dentro la nostra fede. Perché credere vuol dire aprirsi interamente a Gesù. Accogliere, intero, il suo mistero, significa accettare lo sconcerto della sua passione e morte che, pur seguito dalla resurrezione, è sempre qualcosa che rompe le nostre logiche, scombina i nostri piani, manda spesso all'aria le nostre pur legittime attese. A quel punto è facile che succeda quello che è successo agli apostoli. Altro che seguire Gesù, essergli vicino nella sua passione! Lo hanno abbandonato tutti, lo hanno lasciato solo. Ma ecco il punto: Gesù afferma una cosa che diventa caposaldo per la nostra vita spirituale: "Io non sono solo, il Padre è con me". Proprio quello che avviene anche a noi, se davvero viviamo le nostre giornate sulle tracce di Gesù, dentro il suo mistero. Oggi, invocherò lo Spirito Santo perché mi dia di rafforzare la mia fede a volte superficiale e debole. Che io creda, nel momento della tribolazione, di poter vivere di fiducia. Che io sia certo che non sono solo e che Tu, Signore Gesù, mi prendi con te nel Padre, tu che hai vinto il mondo. La voce di un maestro di preghiera contemporaneo In circostanze come quelle attuali, siamo chiamati a nutrire in modo particolare l'atteggiamento interiore della fede-fiducia. Per essa le difficoltà non sono qui per schiacciarci ma diventano l'occasione per aprirci su nuovi orizzonti d'intelligenza e d'amore. A.Schn-ller |