Omelia (24-06-2014)
Paolo Curtaz


Giovanni è l'unico santo, insieme a Maria, di cui si festeggia la nascita. Ciò accade per sottolinearne l'importanza e il ruolo, spesso marginale nella nostra attuale sensibilità di fede. Gesù stesso ha innalzato la sua figura, definendolo il più grande uomo mai nato da donna. Un modello ed un esempio, quindi, da proporre ad ogni discepolo. Eppure, a guardare bene la sua storia, si resta colpiti dalle tante difficoltà che ha dovuto affrontare e anche delle fatiche interiori che ha vissute. Abbiamo la falsa idea che un santo sia una persona cui tutto funziona, che vive sempre a contatto con Dio. Giovanni, invece, ha dovuto affrontare il dubbio della fede quando, dopo avere dedicato l'intera vita alla predicazione della venuta del Messia, ha dovuto convertirsi al modello di Messia inaugurato da Gesù. Non so voi, ma io farei una fatica immensa a dovermi rimettere in discussione dopo avere dedicato tutta la mia vita, con grande sacrificio, a seguire una strada! E se il grande Giovanni, prigioniero a Macheronte, ha sentito il bisogno di mandare dei discepoli a chiedere a Gesù se non si fosse sbagliato, non mi spavento se anch'io mi pongo la stessa domanda...