Omelia (01-07-2014)
Paolo Curtaz


Perché abbiamo paura? Di cosa? Perché abbiamo paura se il Signore è con noi sulla barca? Spesso abbiamo una visione scorretta della vita di fede: come se essere credenti, dare credito al Signore significasse vivere sempre nella bonaccia, senza scossoni, senza problemi. Non è così: al discepolo la sofferenza non viene evitata. La vita in sé è portatrice di difficoltà, di incomprensioni, di fragilità. È una lotta continua per sopravvivere, figuriamoci per vivere con intensità! E le onde non sono le contrarietà a quello che vorremmo, come se fossimo dei bambini viziati sempre insoddisfatti della propria vita. La vita è una scalata, un'ascensione, un cammino che porta con sé, inevitabilmente, momenti di sconforto e di crisi in cui abbiamo l'impressione che Dio dorma sonni beati. Non mettiamo in dubbio la sua esistenza e nemmeno la sua bontà: restiamo perplessi dalla sua logica! La differenza, allora, non è fra una vita senza problemi e una vita travolta dalle difficoltà, ma nasce dalla consapevolezza che Dio è sempre con noi e che ci crede capaci di governare la nostra banca. Perché lui è sempre con noi.