Omelia (07-07-2014)
Paolo Curtaz


Nuovamente Matteo sintetizza due miracoli di Marco, tralasciando molti particolari, ad essere sinceri, come se gli premesse solamente riportare la cronaca smarrendo, così, tutte le sfumature del racconto marciano. Ma l'essenziale resta: Gesù è Signore della vita. Così restituisce la vita ad una ragazzina esanime e ferma le perdite di sangue, sangue che in Israele rappresenta il principio vitale, ad una povera donna emorroissa. Ed è Signore della vita anche nella nostra vita: tutto ciò che ci porta alla pienezza, alla felicità, all'autenticità, all'interiorità, tutto ciò che umanamente ci arricchisce, ci rivitalizza è da coltivare e seguire. Ci sono degli aspetti che vanno condannati a morte, mortificati, come l'egoismo sterile, il narcisismo, il giudizio, l'arroganza, ed altri che vanno rivitalizzati. E tutti i gesti che portano alla vita, anche se non sono compiuti da cristiani o in nome della fede, vanno valorizzati e sostenuti. Molti uomini e donne non credenti dedicano tempo e forza al volontariato, alla salvaguardia del Creato, alla costruzione di un mondo più equo e, così facendo, rendono presente il Dio che ama la vita. Riconosciamoli.