Omelia (08-07-2014)
Paolo Curtaz


Gesù guarisce, restituisce salute e dignità, annuncia la venuta del Regno. Ma non basta la sua azione, non basta la sua predicazione: le persone si radunano, affamate e assetate, a migliaia. Gesù prova compassione, si lascia coinvolgere emotivamente, affettivamente dalle tante persone che cercano una risposta, che cercano luce interiore. E chiede ai suoi di pregare perché il Padre mandi operai nella messe. Resto sempre spiazzato da questa affermazione: davanti allo smarrimento della folla Gesù propone come soluzione... la Chiesa! La Chiesa, la comunità dei fratelli e sorelle che hanno incontrato la misericordia di Dio e sono diventati discepoli, è chiamata ad avere la stessa compassione del Signore, ad agire per sostenere l'umanità conducendola verso Dio in Cristo. Siamo la consolazione di Dio per le persone che incontreremo in questa giornata, siamo noi il volto di Dio. Siamo chiamati a diventare trasparenza del vangelo, a rendere accessibile Dio ad ogni persona. Che grande dono abbiamo ricevuto, che dignità! Potete immaginare qualcosa di più grande e intenso? Viviamo con immensa gioia questa responsabilità!