Omelia (11-07-2014)
Paolo Curtaz


L'Europa celebra oggi uno dei suoi santi patroni: Benedetto, riconosciuto come il fondatore del monachesimo occidentale. Un forte richiamo alla spiritualità per l'oggi.
Non anteporre nulla all'amore di Cristo. La folgorante ed efficace affermazione contenuta nella Regola di san Benedetto bene ci introduce alla ragione della festa di oggi. Benedetto vive in una situazione sociale e culturale per certi versi molto simile a quella che oggi stiamo vivendo. Il mondo romano sta crollando sotto il peso del proprio declino morale e ideale e altri popoli, dal Nord, stanno occupando le terre del Mediterraneo. In quella che viene vissuta come fine del mondo, come catastrofe che annulla le conquiste ottenute in secoli di civiltà, Benedetto ha un'intuizione: raduna attorno a sé dei fratelli che vogliono prendere molto sul serio il vangelo, senza impegolarsi in ruoli, in poteri, in lotte con la classe politica. Elabora una regola, facendo tesoro delle precedenti esperienze dell'oriente e dell'occidente cristiano, e inizia, non senza difficoltà, a vivere quel tipo di vita con determinazione. Grazie a quella intuizione e lungo i secoli decine di migliaia di uomini e donne hanno preso spunto per fondare i monasteri, veri avamposti di un mondo nuovo che mette la centro la ricerca spirituale. Che sia in quella direzione la soluzione alla crisi dell'Europa delle monete?