Omelia (02-08-2014) |
Paolo Curtaz |
Il racconto della decapitazione del Battista ci mette i brividi... Come è possibile che un uomo di responsabilità, come è Erode, pur non essendo all'altezza di suo padre, possa essere manipolato dalla sua concubina? E faccia uccidere Giovanni che, pure, ascoltava volentieri? È così anche per noi: siamo talmente ossessionati dal giudizio altrui che corriamo il rischio di commettere degli errori gravissimi pur di non fare brutte figure. Chi più chi meno siamo tutti influenzati dal contesto sociale: sentiamo forte la pressione per essere persone all'altezza del nostro ruolo, ci sentiamo sempre sotto stretta osservazione per essere dei buoni figli, dei buoni genitori, dei bravi cristiani, dei buoni preti... Come se dovessimo continuamente superare un esame. Erode spegne la piccola fiammella della curiosità che è nata in lui per non fare brutte figure. Approfittando della sua debolezza, la perfida Erodiade (ma come si fa ad amare una così?) conosce il punto debole di Erode: il giudizio altrui. Chiediamo al Signore di diventare persone libere, capaci di andare oltre ciò che pensa la gente di noi... |