Omelia (22-08-2014) |
Paolo Curtaz |
Si fa a gara per mettere in difficoltà il Nazareno. I sadducei sono stati ampiamente umiliati. Ora tocca ai perushim, ai puri, i farisei, che mandano a interrogare Gesù nientemeno che un dottore della Legge, uno che ha studiato. Non come il falegname che si è improvvisato profeta, senza titoli di studio né mandati ufficiali, senza appartenere ad uno dei movimenti dell'epoca. La domanda è una di quelle classiche, che servivano a sondare la preparazione dell'interrogato: degli oltre seicento precetti qual è il principale. Domanda birichina: per un fariseo erano tutti ugualmente importanti e chi non li rispettava era dannato. Diversa la posizione dei rabbini più illuminati, contemporanei di Gesù, che rispondevano, a grandi linee, quanto risposto dal Maestro. Due sono i comandi: amare Dio e amare il prossimo. Mi piace un sacco questa cosa! Anch'io voglio amare! È il desiderio più grande della mia vita! E Dio mi "ordina" di fare esattamente quello che più desidero! Ma lui che ha inventato l'amore, probabilmente, sa meglio di me in cosa consiste l'amore. Amiamoci dell'amore con cui siamo amati. |