Omelia (27-08-2014)
Paolo Curtaz


Continua la requisitoria senza barriere di Gesù che ha abbandonato il "politicamente corretto" per svelare impietosamente le storture religiose dei devoti suoi contemporanei. I farisei, pur essendo dei pretoriani della fede, dei credenti zelanti e infiammati, rischiano di diventare dei burattini, tutti preoccupati dell'esteriorità a scapito dell'interiorità, dei veri sepolcri imbiancati (che immagine fortissima!), belli fuori e marci dentro... Il discepolo è chiamato ad essere autentico, anche a costo di apparire troppo diretto. Le persone che si avvicinano a noi cristiani si accorgono da lontano se viviamo ciò che professiamo, se sperimentiamo ciò che diciamo... Infine Gesù se la prende contro l'atteggiamento di chi loda i profeti del passato e non riconosce quelli del presente. Ed è proprio così: quasi sempre la profezia non è accettata e riconosciuta, specialmente dalle autorità che la vivono con insofferenza e di malavoglia. Prima di lodare (giustamente) i grandi uomini di Dio che la Chiesa ha stentato a riconoscere, cerchiamo di non commettere lo stesso errore e teniamo lo sguardo interiore pronto a riconoscere la loro presenza...