Omelia (18-09-2014)
Paolo Curtaz


Come dar torto a Simone il fariseo? Ha fatto un gesto coraggioso, non ha fatto come gli altri del suo movimento che giudicano Gesù senza conoscerlo: lo ha invitato a casa propria, ha tenuto aperta la porta per far vedere il tipo di accoglienza che gli ha riservato. È ben disposto, generoso e attento all'ospite. Finché non entra quella signorina dai facile costumi che piange ai piedi di Gesù. Piange per essere perdonata, piange perché perdonata. Il ragionamento segreto di Simone è rispettoso, anche se un po' curioso per la nostra cultura: Gesù ha fama di essere un profeta, i profeti conoscono i segreti dei cuori, quindi se Gesù non sa chi è questa donna, infatti si lascia toccare, contraendo l'impurità rituale, evidentemente non è un profeta. E mentre Simone fa le sue sante elucubrazioni, Gesù lo spiazza, lo invita a diventare giudice della situazione. Non lo mette in imbarazzo: ha salvato la peccatrice, vuole salvare anche Simone dalla sua ristretta visione di fede. Gli presenta un caso paradossale da giudicare. E Simone giudica bene, capendo che si sta parlando del suo atteggiamento senza misericordia. Impariamo da Gesù!