Omelia (07-10-2014)
Paolo Curtaz


Betania è un piccolo villaggio che sorge sul monte degli ulivi, poco distante da Betfage. Ci si passa salendo da Gerico, la strada che abitualmente i galilei percorrevano per andare a Gerusalemme. Ed era il secondo villaggio che si incontrava passando dal torrente Cedron attraverso gli ulivi, a meno di mezz'ora dalla spianata del tempio. A Betania Gesù si rifugiava, spesso, per stare con questa famiglia conosciuta chissà come: un fratello e due sorelle coetanei del Maestro. E a Betania, spesso, Gesù si rifugia, da solo, senza i suoi discepoli. Forse Gerusalemme è una città troppo dura per uno come lui, abituato alla minuscola Nazareth. Una città caotica, aggressiva, dura, ostile alle novità, specialmente in ambito religioso. A Betania Gesù si rilassa, trova chi lo ascolta, smette i panni del profeta per indossare quelli dell'amico. C'è chi lo ascolta senza entrare in polemica, c'è chi lo coccola preparandogli un buon pasto. Che bello sarebbe fare della nostra vita una piccola Betania, un luogo in cui Gesù possa venire senza imbarazzo, a sedersi in casa nostra senza problemi. Un luogo dove poter stare in amicizia...