Omelia (10-05-2005) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gesù, levando gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te». . Come vivere questa Parola? Inizia a questo modo la preghiera d'addio che Gesù pronunciò prima di avviarsi all'orto degli ulivi dove cominciò la sua passione. È una preghiera di altissimo tenore mistico ed esprime (fin là dove le parole lo possono) quell'unione stretta tra il Padre e il Figlio che è anche il vertice della rivelazione di Gesù. Ma che cosa significa: è giunta l'ora? Ecco, si tratta di ricordare quante volte, nel vangelo, Gesù ha ricordato la "sua" ora. Però – diceva – che essa ancora non era venuta. Sì, l'ora sua per eccellenza,quella per cui era venuto al mondo è esattamente l'ora del suo dare la vita per noi. Per un uomo di vaglia la "sua ora" è quella del successo, del riportare vittoria, sgominando difficoltà e nemici. È, insomma, l'ora della sua gloria nel senso solito del termine. Per Gesù è l'opposto: la sua ora è quella del patibolo più infamante che ci fosse a quell'epoca: la croce. Ma allora – ci chie-diamo – che senso ha quel chiedere di Gesù al Padre: glorifica il Figlio tuo, e ancora: Padre, glorificami davanti a Te? Non è orgoglio chiedere di essere glorificato? Ci può illuminare un altro passo del vangelo dove Gesù dice: «Ora l'anima mia è turbata e che devo dire: Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora. Padre, glorifica il tuo nome!». L'ora per eccellenza di Gesù è quella della glorificazione del Padre che – notiamolo! – è anche l'ora della nostra salvezza. Oggi, nella mia pausa contemplativa, passo del tempo a entrare in questo "assoluto" che è la "gloria" del Padre e di Gesù; ed è anche mia, perché tutto evolve verso una piena positività che è amore e salvezza. Padre, io ardisco dirti con Gesù, glorifica il tuo figlio (la tua figlia), cioè attua in me il tuo progetto che è amore-salvezza. Dammi di vincere il male col bene, superando ogni difficoltà, così io sarò glorificato e, con Gesù, glo-rificherò Te, Padre mio. La voce di un Padre della Chiesa Un tempo la croce era nome di condanna, ora è diventata oggetto di venerazione; un tempo era simbolo di morte, oggi è principio di salvezza. La croce è diventata per noi la causa di innumerevoli benefici: eravamo divenuti nemici e ci ha riconciliati con Dio; eravamo separati e lontani da lui, e ci ha riavvicinati con il dono della sua amicizia. Essa è per noi la distruzione dell'odio, la sicurezza della pace, il tesoro che supera ogni bene. Giovanni Crisostomo |