Omelia (03-06-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Non ritengo la mia vita meritevole di nulla, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di rendere testimonianza al messaggio della grazia di Dio.

Come vivere questa parola?
Ecco uno stralcio del terzo discorso di Paolo ai presbiteri di Efeso: un vero e proprio testamento spirituale in cui l'Apostolo, radunati i responsabili della comunità in vista del suo ritorno a Gerusalemme, addita il suo esempio come modello e affida alle loro cure la Chiesa locale, avvisandoli al contempo dei pericoli incombenti ed esortandoli alla vigilanza perseverante.
Di questo stralcio cogliamo un'immagine: quella della corsa a cui l'Apostolo paragona il suo ministero ma anche l'impegno ascetico: «Io corro – dirà ai cristiani di Corinto – ma non come chi è senza meta...correte anche voi in modo da conquistare il premio». «Però – aggiunge – ogni atleta è temperante in tutto». L'immagine del «correre la corsa», ricorrente nelle sue lettere, evoca l'obiettivo e il metodo della vita cristiana.
L'obiettivo: come colui che corre, il cristiano è interamente proteso verso la meta: «Rendere testimonianza al messaggio della grazia di Dio». E con sistematicità, senza scansare fatica e sacrificio, usa il metodo dell'atleta: si allena quotidianamente percorrendo i sentieri della Parola di Dio, con slancio e agilità mantiene viva la tensione interiore, concentrato sul traguardo da raggiungere, e in ordine ad esso si dà dei ritmi affinché la sua vita non smentisca il Vangelo che annunzia. Non a caso l'apostolo Paolo ha intessuto la sua trama esistenziale nell'armonico intrecciarsi di preghiera, lavoro e predicazione.

Nel mio rientro al cuore, oggi contemplerò l'immagine della corsa, cronometrando la mia agilità nelle vie dello spirito perché da tale verifica sappia trarre nuovo slancio per essere totalmente proteso verso la meta: Cristo e il suo regno. Nel ritmo del respiro, pregherò:

Che io corra sulla vita dei tuoi comandamenti, o Signore, senza concedermi distrazioni ritardi indugi. E non capiti mai che il mio correre si riduca ad un affannoso sgambettare senza meta. Interamente proteso verso di Te, percorra i sentieri della tua Parola sino a raggiungere la vetta delle beatitudini.

La voce di una grande mistica e Dottore della Chiesa
Niente ti turbi né ti sgomenti, tutto dilegua, Dio non muta. Con la pazienza tutto si ottiene; con Dio nel cuore non manca nulla. Solo Dio basta'
S.Teresa d'Avila