Omelia (22-10-2014)
Paolo Curtaz


Questo è tempo per cristiani forti, non deboli. Non mezze cartucce che si lasciano trascinare dall'abitudine e sono cristiani solo perché nati in questo paese. Non cristiani che passano il tempo a porre dei "distinguo" perché eccessivamente pigri. Tempi forti chiedono una forte appartenenza, non fanatica o aggressiva, ma convinta e determinata. E per avere una tale appartenenza occorre incontrare Cristo nella propria anima e lasciarlo crescere, giorno dopo giorno. Cristiani forti che sappiano conservare la fede, senza lasciarsi travolgere dalle difficoltà, senza scoraggiarsi, senza spegnersi. Cristiani che vogliano andare a fondo alle questioni e trovare soluzioni alle proprie fatiche. Molti tirano i remi in barca, lo vedo. O cedono alla nostalgia di un cristianesimo di massa (è mai esistito?). Noi, più realisticamente, teniamo duro. Perché ci è stato dato tanto, tantissimo. Perché abbiamo conosciuto più luce di quanta siamo riusciti a donare e a custodire. Perché anche se lo sposo è assente, abbiamo partecipato al banchetto delle nozze dell'agnello e ne abbiamo goduto. Teniamo duro, con gioia.