Omelia (24-10-2014)
Paolo Curtaz


Ammettiamolo: facciamo una gran fatica a riconoscere i segni dei tempi, a riconoscere la presenza di Dio nelle esperienze che viviamo, nella realtà quotidiana, nelle vicende della nostra vita. Spesso siamo come dei rami trasportati da un fiume in piena, lasciamo che sia la corrente e spingerci, non sappiamo scegliere, subiamo gli eventi della nostra vita e nemmeno ci interroghiamo sugli eventi più grandi che coinvolgono le nazioni e i popoli. Gesù ci chiede di discernere, di capire, di leggere in profondità ciò che accade, di dare un senso alle cose. Io credo che ogni vita sia inserita in un grande progetto che Dio realizza sull'umanità e sulla storia, che la mia vita può essere strumento di salvezza per me e per gli altri. Scoprire questa semplice verità cambia radicalmente la prospettiva, mi permette di inserire scelte e vicende dentro un progetto d'amore che si realizza. Siamo chiamati a leggere e discernere i segni dei tempi: a capire le cose a partire dalla Parola di Dio, a fornire una chiave di interpretazione a partire dalla fede. Come singoli e come comunità, inserendo la Chiesa nel grande dinamismo dello Spirito.