Omelia (02-11-2014) |
Paolo Curtaz |
Abbiamo bisogno della luce dei santi per potere affrontare con serenità il giorno della memoria dei defunti che quest'anno, grazie al calendario favorevole, possiamo vivere in pienezza senza doverlo dividerlo a metà con la solennità dei santi. Gesù, vincitore del peccato e della morte, ci fornisce la corretta interpretazione della morte: dal giorno del nostro concepimento siamo stati dotati di un'anima immortale, quella che conduce la nostra vita, le nostre scelte, quella che ci insegna a sognare e a cercare Dio. Quest'anima, cioè noi, nel momento della morte raggiunge direttamente Dio che, come ci ha svelato Gesù, ha un unico desiderio: quello di salvarci. Ma Dio rispetta anche il nostro rifiuto assoluto di avere a che fare con lui e ci lascia nelle tenebre oppure, se vede che ancora non siamo pronti alla luce, ci aiuta in un percorso di ulteriore conversione all'amore. La nostra preghiera per i defunti non serve a convincere Dio a fare un'amnistia, ma a sostenere con l'affetto l'anima del nostro fratello a continuare senza indugio il cammino di purificazione interiore che ha iniziato. La morte sta alla vita come il seme sta al fiore che cresce e fiorisce! |