Omelia (03-11-2014)
Paolo Curtaz


Quanto è esigente il Signore e quanto ci spiazza! Ci chiede di essere autentici sempre, senza tentennare, senza eccezioni, soprattutto quando abbiamo a che fare con la manifestazione dell'amore verso i più poveri... Ha ragione: con diverse sfumature secondo il proprio carattere ma tutti, tendenzialmente, facciamo le cose per averne un tornaconto. Amiamo chi ci ama, ci innamoriamo di chi ci fa i complimenti, abbiamo amici fra le persone simpatiche e coltiviamo le conoscenza che ci arricchiscono o che ci possono tornare utili... E questo mi sembra normale, istintivo, da parte della sopravvivenza e della capacità dell'essere umano di adattarsi all'ambiente circostante. Ma quando entra in gioco la fede, però, le cose cambiano inevitabilmente. L'amore di Cristo in noi, quell'amore che scopriamo essere più grande dell'istinto che ci motiva e ci spinge, ci porta ad amare gratuitamente come Dio ci ama. Senza porre condizioni, senza averne un tornaconto, senza calcoli... amare per amare, amare per la gioia di rendere gloria a Dio e di assomigliargli nel suo gesto creatore dell'amore totale.