Omelia (03-12-2014) |
Paolo Curtaz |
La Bibbia racconta una storia d'amore. La storia di un Dio che cerca relazione con l'uomo che ha creato libero e o fa attraverso l'esperienza di un popolo: Israele. Una storia d'amore fatta di momenti mirabili e di grandi fallimenti, di entusiasmi e di stanchezze. Da tempo, ormai, il popolo si è rassegnato ad una stanca e ripetitiva esperienza di Dio molto simile a quella superstiziosa e vuota dei popoli vicini. Anche i profeti, ormai, hanno smesso di parlare, stanchi di non essere ascoltati. Allora Dio decide: verrà lui, coprirà lui il pezzo di strada che lo separa dall'umanità. Natale è lo stupore di un Dio che si fa vicino, che annulla le distanze, che viene a spiegarsi. Stanco di essere male interpretato e stravolto, stanco di vedersi rappresentato come un mostro senza emozioni, Dio nasce come uomo. E che uomo! Pieno di compassione, che si fa carico dei problemi, che assume con forza e tenerezza le contraddizioni dell'uomo. Dio che vede e conosce, che interviene e guarisce, che nutre e sazia. Non da solo, come un tiranno benevolo, ma coinvolgendo l'uomo insegnandogli a diventare più uomo. |