Omelia (05-12-2014) |
Paolo Curtaz |
Apri i nostri occhi, Signore, guarisci la nostra cecità, facci uscire dalle tenebre in cui siamo sprofondati! Ma questa guarigione, lo sappiamo bene, non è un gesto magico, un atto inatteso, un evento che ci giunge da fuori. La guarigione, il miracolo interiore, avviene in proporzione alla nostra fede, ci coinvolge, ci chiede di esserci e di cambiare, di operare anche noi, Dio potrebbe trasformare le pietre in pane, lo sappiamo bene, ma chiede a noi di operare, di credere che ciò possa avvenire. Spesso chiediamo l'intervento di Dio senza voler cambiare. Siamo anche disposti a fare qualsiasi cosa, a pregare tanto, a fare qualche gesto di devozione, un pellegrinaggio, purché Dio ci guarisca... senza coinvolgerci! La guarigione interiore è lunga e faticosa, ci obbliga ad interrogarci, ad operare, a vedere cosa possiamo fare per ottenere ciò che stiamo chiedendo avvenga. Gesù ci rivela che solo attraverso un nostro coinvolgimento, la fede nel caso dei due ciechi, possiamo ottenere ciò che chiediamo. Il Signore guarisca ogni nostra cecità per accorgerci della sua presenza. E noi adoperiamoci perché ciò possa accadere! |