Omelia (18-12-2014) |
Paolo Curtaz |
Matteo parla della nascita di Gesù dal punto di vista di Giuseppe, Luca lo fa dal punto di vista di Maria. Quindi, per avere un quadro completo della situazione dobbiamo sovrapporre le due annunciazioni. Perché Dio parla ad una coppia, coinvolge una famiglia. Siamo stati malamente abituati a considerare l'annuncio ai due in maniera separata. Non è così e stupisce la delicatezza con cui Dio si rivolge ad ognuno dei futuri sposi secondo modalità e sensibilità proprie ad ogni genere. Maria riceve l'annuncio in casa, interagisce, viene rassicurata: il suo è un dialogo concreto che si apre all'accoglienza, così come fanno le donne, capaci di grande concretezza e di accoglienza. Giuseppe deve trovare una soluzione e fa prevalere il cuore rispetto alla Legge, decide a partire dal sogno che fa. Perché, contrariamente ai luoghi comuni, è la parte maschile che sogna. Così Dio ci raggiunge secondo le nostre sensibilità usando le nostre storie, aiutandoci a superare resistenze e limiti. Giuseppe deve compiere un gesto eroico, che mette da parte il suo orgoglio ferito per poter accedere al mistero di Dio... |