Omelia (31-12-2014) |
Paolo Curtaz |
Ci siamo, dunque, è passato anche questo 2014 e stanotte inizierà il 2015. Alcuni si prepareranno alla festa del passaggio in compagnia, magari con una bella cena e qualche festeggiamento. Segno dell'innata speranza dell'essere umano che guarda sempre avanti, che spera sempre che le cose possano cambiare, migliorare, fiorire. Altri, la maggioranza, penso alle persone anziane, si accontenteranno della solita minestra e verranno svegliati dai botti. Un anno in più, per tutti. Per i giovani che scalpitano, per gli adulti che sentono il fisico cedere, per gli anziani che contano i loro giorni. Un anno che sempre speriamo essere migliore, più intenso, più vero. E auguro a tutti che sia davvero così. Quel che è certo, come ci suggerisce magnificamente Giovanni, è che riusciamo ad alzare lo sguardo, ad andare oltre, a vedere che le nostre vite sono inserite in un magnifico progetto di vita, in un grande progetto d'amore. Allora ogni giorno diventa denso e decisivo, ogni istante, anche quello della ferialità e della noia, diventa il luogo dove si realizza il Regno. Buon anno, di cuore. Dio ci ama. |