Omelia (03-01-2015)
Paolo Curtaz


Giovanni ha battezzato Gesù. È rimasto scosso dal vederlo, penitente, avanzare fra i peccatori. Giovanni è spiazzato, non così si immaginava la venuta del Messia, lui che aveva predicato con veemenza invitando tutti alla conversione per sfuggire all'ira imminente di Dio. Nessuna vendetta, invece, solo il lento incedere di un Dio che si fa solidale, camminando con chi desidera il cambiamento. Giovanni, con immensa onestà, ammette l'errore. Per due volte afferma che, fino ad allora, ancora non aveva conosciuto Dio. Lui! Dio ci sorprende sempre, se manteniamo un cuore sgombro e capace di accogliere la sua forza e la sua presenza. Dio ci spinge continuamente sulla strada del cambiamento, se abbiamo il coraggio di non irrigidirci nei nostri schemi mentali e spirituali. E non è mai come ce lo aspettiamo, anche se abbiamo alle spalle anni di fede e di preghiera, di meditazione e di silenzio. Giovanni, il grandissimo, ci insegna a stare sempre all'erta, a non pensare che il nostro cammino di fede sia finito, morto e sepolto, ad avere il coraggio di cambiare sempre, di non sentirci mai arrivati...