Omelia (10-01-2015) |
Paolo Curtaz |
Gesù realizza la profezia di Isaia, la incarna, la rende possibile e credibile. Davvero egli è venuto per portare buone notizie e per liberare gli oppressi. Quelle parole, pronunciate dal profeta in esilio, rivolte ad un popolo sconfitto e scoraggiato, risuonano nel cuore degli abitanti di Nazareth. E nei nostri. Luca annota la reazione della maggior parte della folla: meraviglia e lode per le parole di grazia che escono dalla sua bocca. Anche noi siamo pieni di lode per le parole che sono arrivate fino a noi, oggi. Anche noi lodiamo e benediciamo il Signore per la buona notizia della sua presenza amorevole. Anche noi vogliamo ascoltare la Scrittura e vederla realizzata in Cristo e ci impegniamo a realizzarla, noi per primi. Anche noi, oggi, vogliamo portare buone notizie di liberazione a quanti incontreremo. Quanto è faticoso e pesante ascoltare i notiziari che ci investono con un'ondata di cattive notizie, di drammi famigliari, di guerre e di miserie. Tutto il dolore del mondo, che esiste e non va ignorato, è però illuminato dalla grande prospettiva di redenzione che Gesù viene ad inaugurare. |