Omelia (13-01-2015)
Paolo Curtaz


Il primo miracolo del primo vangelo è la guarigione di un indemoniato nella sinagoga di Cafarnao. Un bravo fedele che mai aveva dato segno della sua lontananza da Dio, nulla a che vedere con gli indemoniati dei film. Frequenta la sinagoga, è un fedele devoto. Eppure la sua fede è demoniaca: pensa che Gesù non c'entri nulla con la sua vita, sa chi è Gesù ma non lo segue, pensa che Dio voglia rovinarlo. È il riassunto di tutte le visioni errate della fede: quando la fede non c'entra nulla con la vita concreta, quando si riduce a "sapere", a "conoscere", quando Dio è visto come un avversario. Molti "indemoniati" ancora oggi frequentano le nostre comunità e il nostro modo di pensare, spesso è "demoniaco" nel senso che non proviene da Dio. Marco sta scrivendo alla sua comunità e ammonisce: la prima conversione da fare, il primo miracolo da compiere riguarda proprio noi, proprio coloro che abitualmente frequentano il tempio. Chiediamo al Signore, oggi, di vivere sempre una fede autentica in cui Dio, alleato dell'uomo, diventa il punto di riferimento per l'agire concreto del quotidiano.