Omelia (19-01-2015)
Paolo Curtaz


Perché i tuoi discepoli non digiunano? La terza domanda posta dai farisei a Gesù nasconde un'accusa di poca devozione da parte di Gesù e dei suoi discepoli, altrove accusati di essere dei mangioni e dei beoni. I farisei, che digiunano spesso, hanno un'idea ben precisa di religiosità: il pio israelita, il devoto, rispetta con puntiglio ogni norma della Legge, vive con timore e rispetto la propria vita e si nega ogni eccesso. Ancora oggi molti hanno questa idea: la persona devota è mortificata e penitente, compassata e seriosa. Gesù, fa ridere la cosa!, è accusato di essere poco devoto, poco religioso, perché non rientra nell'idea di devozione che hanno i farisei. Gesù replica: esiste una dimensione gioiosa e giocosa della fede e della vita, l'incontro con Dio non è la partecipazione ad un funerale ma ad una bella festa di nozze... Se dimentichiamo questa dimensione tradiamo la visione biblica di Dio. Le parole di Gesù sono attuali e vere: stiamo attenti anche noi a non caricarci di inutili devozioni che servono solo a gratificare il nostro orgoglio spirituale. Seguiamo, piuttosto, le equilibrate proposte che ci fa la Chiesa.