Omelia (27-01-2015) |
Paolo Curtaz |
La scorsa settimana abbiamo lasciato i famigliari di Gesù scesi da Nazareth per riportarsi a casa il loro scomodo e fastidioso congiunto che contesta i farisei e crea scandalo. Oggi, a sorpresa, Marco ci dice che nel gruppo c'è anche Maria, la madre del Signore. È un particolare imbarazzante, al punto che gli altri evangelisti, che copiano Marco, lo omettono. Eppure dobbiamo fermarci e riflettere su questo dettaglio: anche Maria da madre è dovuta diventare discepola e scegliere fra la pressione del clan famigliare, che considera Gesù un poco di buono esaltato e pericoloso e la predicazione di suo Figlio. Anche Maria, ad un certo punto, ha dovuto staccarsi da una visione tradizionale della fede in cui era nata e cresciuta, per osare e abbandonare la sua famiglia di origine per aderire con decisione alla nuova visione di Dio che ha Gesù. Davvero realizza quanto Gesù manda a dire ai suoi parenti i legami di sangue sono superati dalla nuova prospettiva di una comunità fondata sulla stessa esperienza di Dio. Maria, di questa nuova famiglia, diventerà la migliore rappresentante, colei che davvero ascolta la Parola e la mette in pratica. |