Omelia (09-02-2015)
Paolo Curtaz


Almeno il lembo del mantello. Così gli ammalati cercano di toccare Gesù, di sfiorarlo per poter guarire. Certo: c'è molta superstizione e un briciolo di malsana magia in questo atteggiamento ma anche una fede enorme. La fede di chi intravvede, al di là della possibile guarigione, un'attenzione mai ricevuta in un mondo che considerava gli ammalati dei maledetti da Dio. Gesù, invece, svela il volto di un Dio compassionevole che non solo non punisce, ma soccorre e sana. A volte il corpo, quasi sempre l'anima. Accostiamoci anche noi a Cristo con fiducia e fede, cerchiamolo perché è lui la porta che ci spalanca alla pienezza, la strada che ci porta verso Dio e verso noi stessi. Abbiamo bisogno di qualcuno che guarisca le nostre ferite profonde, che ci salvi. Abbiamo bisogno di quella salvezza che è la pienezza della felicità, il senso della vita, la piena manifestazione del nostro destino. Nella preghiera quotidiana, nella partecipazione cordiale ai sacramenti, nella meditazione e nel confronto con la Parola, poniamo la nostra vita lungo la strada percorsa da Cristo, perché ci sfiori. Anche solo il lembo del mantello.