Omelia (14-02-2015) |
Paolo Curtaz |
Oggi la Chiesa celebra la festa dei santi Cirillo e Metodio, fratelli, che evangelizzarono l'Europa dell'est. Ma la devozione popolare ricorda anche san Valentino, patrono degli innamorati. Nativi di Salonicco, siamo nel primo millennio, furono inviati dal vescovo di Costantinopoli a evangelizzare i popoli della Pannonia e della Moravia. Tradussero in slavo le Scritture, adattando l'alfabeto latino (il cirillico), Cirillo si fece poi monaco a Roma e Metodio fu eletto vescovo. Papa Giovanni Paolo li volle patroni d'Europa insieme a Benedetto. L'Europa è nata grazie alla passione di uomini come questi, che hanno desiderato condividere il prezioso tesoro del Vangelo e hanno avuto l'intelligenza di adattare il messaggio alla cultura dei popoli che incontravano, come ha saputo fare anche Benedetto nei suoi monasteri. Sarebbe interessante che l'Europa dei burocrati, delle banche e delle regole si ricordasse di avere un'anima cristiana. Solo recuperando l'essenziale, il desiderio della conoscenza della felicità, della ricerca di senso, possiamo superare la terribile impasse in cui si è arenata l'Unione. Per amore Cirillo e Metodio, a prezzo di grandi sacrifici e di persecuzioni, annunciarono il Vangelo, e sempre di amore parliamo ricordando la figura di Valentino, vescovo di Terni, patrono di chi si ama. |