Omelia (12-03-2015)
Paolo Curtaz


Si parla poco e male del demonio. In questi nostri tempi confusi abbiamo abbandonato l'approccio misurato e prudente della scrittura per fare spazio ad una visione ossessiva e squilibrata del male. Esiste il demonio, certo, e Gesù ne è ben consapevole. Ma non è quell'eroe tragico e interessante che ci viene presentato da una letteratura e una cinematografia scadente. Il demonio è colui che divide e che ci inganna, che ci fa credere che Dio è un concorrente, non un alleato. Gesù viene accusato di compiere miracoli mediante un potere oscuro. Davanti a questa accusa così risibile, trova la forza di argomentare: per quale misteriosa ragione il demonio dovrebbe liberare gli indemoniati? La lezione che ci giunge da questa pagina è che dobbiamo vegliare su noi stessi: non è necessario essere indemoniati per allontanarsi da Dio! Lasciamo il demonio e le tentazioni ai santi, siamo capaci da soli a rovinare la nostra vita interiore... Ma, se vogliamo, abbiamo un uomo forte che vigila alle porte del nostro cuore e della nostra coscienza: il signore Gesù che ha definitivamente sconfitto l'avversario. In lui confidiamo.