Omelia (16-03-2015)
Paolo Curtaz


A volte anche Dio si stupisce! Così Gesù torna dai suoi familiari nella sua terra che lo aveva precedentemente respinto e guardato con diffidenza e, con stupore, si accorge che le cose sono radicalmente cambiate. La sua fama lo ha preceduto e la piccola, provinciale Nazareth si accorge di avere fra i suoi concittadini un vero profeta. Che bello poter cambiare opinione! Che bello riuscire a stupire Dio dimostrandogli che possiamo cambiare! In Galilea Gesù guarisce il figlio di un funzionario reale ma lo fa costringendolo alla fede: la guarigione avviene a distanza, solo tornando a casa, cioè in cammino, in strada, il padre riceve la notizia dell'avvenuta guarigione. È così anche per noi: molto spesso le guarigioni di cui abbiamo bisogno, i profondi cambiamenti che ci necessitano, avvengono lungo il tragitto, percorrendo la strada che il Signore ci ha indicato. Forse, comprensibilmente, vorremmo dei risultati, dei cambiamenti verificabili e tangibili. Non è così. La fede e tale proprio perché ci obbliga a fidarci di un Dio che ama la vita e che rianima il bambino che è dentro ciascuno di noi. Mentre lo seguiamo.